Da sempre amo leggere, da molto tempo mi piace scrivere, ma solo da quando ho conosciuto la fotografia, ho imparato a leggere e scrivere con la luce.
La scintilla è stata improvvisa, ma tale da cambiare i ritmi delle mie abitudini, gli umori e le ansie della quotidianità, le cadenze dei miei passatempi, insomma in breve tempo la fotografia è diventata per me quasi un’esigenza di vita.
Ho imparato da grandi ed illustri maestri del nostro tempo - Stanislao Farri, Pepi Merisio e Fulvio Roiter su tutti - l’amore per la natura meravigliosa e l’arte sublime, ma anche il piacere di fotografare ogni cosa che ci circonda, perché nulla si può trascurare o dimenticare. Poi, dopo innumerevoli esercizi e ricerche fotografiche di ogni tipo, ho scelto il paesaggio, non solo quello naturale, ma anche quello urbano, architettonico, umano, nel mutare delle stagioni e nel susseguirsi di luci e colori dall’aurora alla notte. Oggi il paesaggio è parte del mio cuore e della mia anima; lo sento e lo vivo anche quando non fotografo, preparandomi idealmente a coglierlo nel momento e nella luce più adatti.
Amando il paesaggio non è stato difficile scegliere negli anni passati come mete di viaggio e vacanza le isole della Grecia, da sempre uno dei miei luoghi prediletti per emozionarmi con la macchina fotografica.
Santorini, Mykonos, Tinos, Rodi, Zante (l’antica Zacinto di Ugo Foscolo) sono solo alcune delle isole da me amate con intensità: le fotografie che le ritraggono costituiscono pertanto uno stato d’animo e un atto d’amore nei confronti di scorci, vedute, architetture e gente che piano piano, ma sempre più intensamente nel tempo, sono divenuti parte di me.
Grandi distese di rena bianca, grigiastra o nera, ora impalpabile ora granulosa, case bianche tinteggiate di fresco, villaggi come presepi nel sole, acque, sassi, onde e riflessi ci svelano i colori tersi e le luci brillanti di queste perle dell’Egeo, così come uomini e donne ci mostrano con i loro sguardi e gesti cordiali, l’amore per le proprie terre, accarezzate da brezze gentili quanto battute da venti maestosi.
Le immagini proposte cercano pertanto di raccontare la mia personale visione delle isole greche: apparentemente atemporale, onirica, ma in realtà un unicum di paesaggi e persone perfettamente inserite in un luogo incantato e in un tempo - il loro - del tutto peculiare.
Le inquietudini di oggi e i malesseri quotidiani, sfogliando queste pagine, possono forse, anche se solo per un po’, diventare pure emozioni e fulgido piacere.
Arrigo Giovannini